La Bioremediation “biocorrezione” è il processo mediante il quale si eliminano i rifiuti tossici dall’ambiente. Molti microrganismi del suolo, fra cui i ceppi del genere Pseudomonas hanno la capacità di degradare i composti xenobiotici . Più di 100 prodotti tossici vengono degradati (detossificati) da questo genere.
Nome del plasmidio Composto(i) degradato(i) Dimensione
SAL Salicilato 60 kb
SAL Salicilato 72 kb
SAL Salicilato 83 kb
TOL Xilene e Toluene 113 kb
pJP1 2,4-D 87 kb
pJP2 2,4-D 54kb
pJP3 2,4-D 78 kb
CAN Canfora 225 kb
XYL Xilene 15 kb
pAC31 3,5 -Diclorobenzoato 108 kb
pAC25 3-Clorobenzoato 102 kb
pWWO Xilene e Toluene 176 kb
NAH Naftalene 69 kb
XYL-K Xilene e Toluene 135 kb
La biodegradazione di xenobiotici richiede da parte del batterio una serie di più enzimi. I geni codificanti tali percorsi biodegradativi sono localizzati sia su plasmidi che sul cromosoma. I ceppi di Pseudomonas spp. trasformano i composti aromatici non alogenati o in catecolo o in acido protocatechico. Grazie agli stessi enzimi che degradano composti non alogenati, Pseudomonas spp. riesce a trasformare i composti aromatici alogenati (anello benzoico legato o a Fluoro, Cloro, Bromo, Iodio) in catecolo o in acido protocatechico. La dealogenazione avviene tramite una biossigenasi che sostituisce l’alogeno con un ossidrile. Da notare, che i ceppi di Pseudomonas putida sono in grado di degradare il 4-etilbenzoato a 4 -etilcatecolo, ma non vanno oltre, portando all’accumulo nel mezzo di 4-etilcatecolo. Questa sostanza blocca la sua degradazione inattivando uno degli enzimi chiave del percorso degradativo: la catecolo -2,3 biossigenasi (xylE); e quando è presente nel mezzo solo il 4-etilbenzoato, non avviene la trascrizione dell’operone da parte del promotore Pm.
Nucleazione del ghiaccio in Pseudomonas syringae
Pseudomonas syringae danneggia le foglie sintetizzando “proteine di nucleazione del ghiaccio”e produce a basse temperature le esoproteine “ ice nucleation protein”. Queste proteine fungono da siti di formazione dei cristalli di ghiaccio, i quali possono perforare le cellule vegetali, danneggiando la pianta. I batteri ne traggono vantaggio, colonizzando le cellule vegetali lisate. Su colture molto sensibili ai danni da freddo (es. fragola) sono stati speimentati ceppi di Pseudomonas syringae “ice minus”, cioè mutati del gene ice N.